Presentazione Squadre 2020: Bora-Hansgrohe
Anche nel 2020 la Bora-Hansgrohe vuole collezionare successi su tutti i fronti. Il roster, infatti, è fra i più eterogenei dell’intero World Tour con corridori capaci di farsi valere nei percorsi delle Classiche (dal pavé alle Ardenne fino alla Sanremo) e di sprinter puri, oltre che di cronoman di livello mondiale e di un reparto scalatori forse mai stato così forte nella squadra di Ralph Denk, soprattutto grazie alla crescita di corridori che erano comunque già in rosa negli anni precedenti. L’età media e l’inserimento in organico di alcuni prospetti interessanti, poi, permette di sognare in grande non solo per il 2020, ma anche per gli anni a venire.
Gli uomini più attesi
L’uomo copertina della Bora-Hansgrohe resta Peter Sagan. Lo slovacco è l’uomo da cui ci si aspettano più risultati, sia nella stagione delle Classiche, dove dovrà riscattare un 2019 in cui non ha ottenuto nemmeno un podio, che nei GT, con l’ex campione del mondo che debutterà per la prima volta in carriera al Giro d’Italia, dove cercherà di replicare i tanti successi già ottenuti al Tour, in cui spiccano dodici successi di tappa e lo storico record di sette maglie verdi. reduce da una stagione non proprio entusiasmante, il tre volte iridato è comunque il faro di una squadra che quando c’è lui è sempre tra le più attese.
Per la prima volta, però, la stagione della Bora non sarà tutta incentrata sullo slovacco. Tra tanti uomini di spicco, nelle volate pure (ma non solo, come dimostrato lo scorso anno) il leader indiscusso sarà Pascal Ackermann che, ormai liberatosi della concorrenza interna di Sam Bennet, dovrà dividersi i gradi di capitano con Sagan al Giro, ma avrà poi molte altre occasioni in cui il comparto volate sarà costruito esclusivamente intorno a lui e potrà provare a eguagliare o addirittura a migliorare lo score di 13 successi con cui ha chiuso il 2019.
Per quanto riguarda i Grandi Giri, poi, la formazione tedesca ha vari uomini che possono puntare a un podio, se non addirittura a qualcosa in più. Rafal Majka sul podio di un GT ci è già salito in carriera e nel 2019, pur senza nessun exploit, si è dimostrato una garanzia di regolarità, chiudendo in sesta posizione sia il Giro che la Vuelta. Tuttavia, al polacco sembra mancare un ultimo step per essere considerato uno dei migliori al mondo, che però, ormai varcata la soglia dei trent’anni, potrebbe anche non arrivare mai più. Resta comunque una pedina molto importante, capace di portare risultati di spessore nell’arco di tutta la stagione.
L’uomo simbolo per i GT si troverà dunque a essere Emanuel Buchmann, protagonista di una crescita costante negli ultimi tre anni e a un passo dal podio del Tour nell’ultima stagione. Nel 2020, il tedesco tornerà sulle strade della Grande Boucle con i gradi di capitano unico e con tutte le intenzioni di salire sul podio dei Campi Elisi. Al Giro d’Italia, invece, la compagine tedesca porterà un doppio capitano, schierando Majka al fianco di Patrick Konrad. Lo scalatore austriaco sembrava ormai pronto al salto di qualità definitivo a inizio 2019, ma durante la stagione è rimasto spesso nell’ombra, eclissato anche dalla brillante stagione di Buchmann, e si trova ora costretto a dover ricominciare quasi completamente da capo.
Nel 2019 ha mostrato tutte le sue qualità Maximilian Schachmann, con una straordinaria campagna delle Ardenne, dove tornerà anche quest’anno con l’obiettivo di mettere un sigillo importante. Il tedesco, poi, ha già dimostrato di avere tutte le carte regole anche per vincere le corse a tappe di una settimana, senza dimenticare le sue qualità da cronoman. Nel 2020 sarà al Giro d’Italia, dove, pur non scartando la possibilità di vederlo curare la classifica generale, a seconda delle circostanze potrà rendersi utile sia per il treno volate che nelle tappe di montagna, senza dimenticare la capacità di attaccare da lontano che gli è già valsa un successo di tappa nella corsa rosa due anni fa.
Le Classiche saranno poi il terreno di caccia anche di Jay McCarthy, chiamato a riscattare un’ultima annata vissuta costantemente al di sotto delle aspettative, mentre le corse a tappe di una settimana saranno il principale obiettivo di un Felix Grosschartner in costante crescita negli ultimi due anni e che potrebbe fare il salto di qualità definitivo nel 2020 se tutto dovesse girare per il verso giusto. Entrambi saranno poi elementi utili al fianco dei capitani più attesi nelle corse più importanti, nelle quali poter dare un contributo importante.
Tra gli uomini di supporto, eventualmente ai quali lasciare qualche spazio anche a livello personale in alcune circostanze, ci saranno poi gli italiani Cesare Benedetti e Daniel Oss, con il secondo che negli anni è diventato sempre più prezioso per la causa di Peter Sagan, e gli austriaci Lukas Postelberger e Gregor Mühlberger, con il primo che farà parte del treno delle volate e il secondo che invece dovrà rendersi utile in salita, inserendosi in attacchi da lontano o facendo il ritmo per i propri capitani. Parlando di lavoro per i capitani, poi, è impossibile non fare il nome di Rudiger Selig, personaggio poco mediatico, ma che è capace di fare il lavoro di ultimo uomo in volata come pochissimi altri al mondo. Lo spazio personale per lui è molto ridotto, ma potrebbe comunque riuscire a ritagliarsi qualche occasione.
Le Giovani Promesse
Un Tour de France corso spesso da protagonista ha convinto la Bora a ingaggiare Lennard Kämna dal Team Sunweb. Nel 2020 lo scalatore tedesco dovrà lavorare per acquisire quella continuità che gli ha fatto difetto in questi primi scampoli di carriera e diventare un corridore da top 10 di un GT sulla scia di quanto già fatto in casa Bora con Buchmann e Konrad. Un altro nuovo arrivo interessante è quello dell’italiano Matteo Fabbro, proveniente dalla Katusha. L’italiano si è messo in mostra alla Vuelta ed è un corridore molto abile in salita, nelle quali rappresentare una pedina importante, che può rivelarsi adatto anche alle corse di un giorno come dimostrano l’ottavo posto ai campionati italiani e il quinto posto al Trofeo Matteotti nel 2019.
Nel 2020 farà il suo debutto tra i professionisti l’austriaco Patrick Gamper, che si è già messo in mostra con alcuni successi a livello giovanile e quando chiamato a confrontarsi con i grandi ha sempre ben figurato con un terzo posto alla Duo Normand e le tante fughe in cui ha saputo inserirsi alla CRO Race. L’altro neopro in squadra sarà poi il neerlandese Ide Schelling, che finora ha mostrato caratteristiche particolarmente adatte a percorsi come quelli delle Ardenne, ma che a soli 21 non ha ancora mostrato, e forse non conosce nemmeno lui, il suo pieno potenziale. Il suo compito in stagione sarà proprio questo, grazie anche all’aiuto della squadra che gli permetterà di cominciare senza pressioni il suo processo di crescita.
LA SQUADRA
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